Ricordo ancora quel giorno, era un pomeriggio del 1981, avevo 9 anni, ero a casa di un amico. Il padre aveva acquistato un oggetto mai visto: una sorta di scatola dal color marrone pastello, dove era incastonata una tastiera, collegata ad un mangia cassette e a un televisore che faceva da monitor. Una Etichetta recitava “VIC-20”.
Ricordo ancora il senso di magia e fascinazione che provai osservando quello schermo, dove non apparivano i voli a perdifiato di Goldrake, ma un cursore lampeggiante.
Verde, lampeggiante, enigmatico.
In quel momento è iniziata la mia passione per l’informatica e quella della mia generazione. I computer erano diventati Home e Personal. Non esisteva Internet, non esisteva il Cloud Computing, ma in nuce tutto era già contenuto dentro pochi Kilobyte di memoria, una CPU (Central Processing Unit) e delle semplici periferiche (memoria di massa, video, tastiera, stampante).
In fin dei conti tutti i computer sono solo varianti di questi pochi elementi, già codificati e organizzati nell’architettura di John von Neumann dal 1945.
Inoltre la teoria della computabilità ci dice che qualsiasi computer è equivalente a una Macchina di Turing.
Questi principi fondamentali dell’informatica e dell’ingegneria elettronica sono alla base del Cloud Computing in un modo sorprendente.
Proviamo a guardare a ritmo accelerato la storia dell’informatica a partire da quel pomeriggio del 1981, individuando alcuni dei passi salienti per la nascita del Cloud Computing:
- 1983 – ARPANET adotta il protocollo TCP/IP e segna l’inizio di Internet
- 1991– Tim Berners-Lee pubblica la prima pagina HTML – nasce il World Wide Web
- 1991 – Linus Torvalds crea il Kernel Open Source Linux
- 1999 – VMWare introduce la VMware Virtual Platform
- 1999 – Salesforce offre il suo CRM online via Web sotto forma di Software as a Service (SaaS)
- 2002 – nasce AWS – Amazon Web Services
- 2006 – AWS lancia il servizio EC2 (Elastic Compute Cloud) e il servizio S3 (Simple Storage Service)
- 2020 – AWS offre più di 212 servizi diversi
Possiamo dire che il cloud è la combinazione di alcuni elementi fondamentali:
- Aumenta la potenza di calcolo, di storage e di memoria disponibile;
- Internet si sviluppa pienamente e diventa ubiqua;
- Sono disponibili sistemi operativi liberi.
Si sviluppa pienamente la virtualizzazione e la possibilità di eseguire i software all’interno di computer emulati (macchine virtuali), come già previsto implicitamente dalla macchina di Turing. Il Web diventa il canale di accesso alle risorse internet da parte degli utenti.
Grazie a questa combinazione di fattori diventa possibile, ed economicamente vantaggioso, offrire ad aziende e persone, capacità computazionale, spazio di archiviazione e traffico dati sotto forma di servizi acquistabili con un modello a consumo, molto simile a quanto offerto dalle utility della luce o del gas.
Amazon Web Services nasce così presto grazie all’intuizione di Jeff Bezos, che ha sempre concepito la sua Azienda come una compagnia legata alla tecnologia e all’innovazione piuttosto che legata al retail.
In breve tempo l’intuizione si rivela vincente e AWS, che parte prima di tutti, guadagna un vantaggio competitivo che mantiene anche oggi: con un fatturato di $9.95 billion nel Q4 2019, una crescita del 34% rispetto all’anno precedente e un market share del 32,4%.
Cosa offre AWS?
Con più di 200 servizi diversi tra cui scegliere l’offerta di AWS può disorientare, ma possiamo individuare tre principali classi di servizi: SaaS (Software as a Service), PaaS (Platform as a Service) e IaaS (Infrastructure as a Service).
L’offerta SaaS fornisce applicazioni per l’utente finale, usabili direttamente su Web e include servizi come WorkDocs (servizio di creazione di contenuti, archiviazione e collaborazione sicuro) e WorkMail (servizio aziendale sicuro e gestito di e-mail e calendario).
L’offerta IaaS include tutti quei servizi che consentono di ricreare sul cloud intere infrastrutture IT virtuali, composte di macchine virtuali (EC2) organizzate in reti (Virtual Private Cloud), con servizi aggiuntivi che consentono di realizzare tutti i meccanismi di distribuzione del traffico (Elastic Load Balancer) e scalabilità dinamica delle risorse (Auto Scaling).
Esistono poi servizi che forniscono software interamente gestiti da AWS, quali database (Relational Database Service), sistemi di caching applicativo (Elasticache), data warehouse (Redshift), motori di ricerca (Elasticsearch service) e tanti altri.
Questi servizi sono completamente configurabili in termini di prestazioni e costi, perché basati su EC2, ma eliminano tutte le attività sistemistiche connesse alla manutenzione del software e dei sistemi operativi, alla gestione dei backup e delle configurazioni.
L’offerta PaaS fornisce delle piattaforme pronte all’uso da parte degli sviluppatori. In questa categoria rientrano servizi con S3, che consente di memorizzare file in uno storage a oggetti interamente gestito da AWS con prestazioni e affidabilità garantite, o Lambda, che consente di eseguire codice in diversi linguaggi di programmazione in base ad eventi scatenanti (es. chiamate http, arrivo email, memorizzazione file su S3, etc), fino ad arrivare a servizi di Intelligenza Artificiale come Lex per la creazione di ChatBot.
I servizi AWS costituiscono un intero ecosistema per creare applicazioni complesse, sicure, che funzionano su scala globale e che sono in grado di crescere per servire milioni di utenti.
Da questa ricchezza nascono nuove opportunità anche per le piccole e medie imprese, ma anche una nuova complessità da gestire e nuovi rischi da mitigare, soprattutto per quanto riguarda i temi della sicurezza, della data privacy e della gestione dei costi.
Per questo sorge l’esigenza di figure professionali preparate e aziende specializzate, che siano in grado di scegliere e combinare i servizi AWS in modo ottimale per garantire il raggiungimento dei risultati e l’ottimizzazione dei costi.
In particolare per l’analisi dati e per la Data Science, i servizi AWS sono un abilitatore eccezionale che consente molto rapidamente di colmare il gap tecnologico all’interno dell’azienda e di attivare percorsi di digital transformation in una frazione del tempo altrimenti necessario.